A Casteldaccia un anno dopo | FENEALUIL
Pubblicato il: Tue, 06 May 2025 12:30:08 +0000
OGGI LA COMMEMORAZIONE CGIL CISL E UIL ED UNA TARGA DEDICATA ALLE 5 VITTIME. FENEALUIL: CHIEDIAMO AL GOVERNO PIÙ INVESTIMENTI IN PREVENZIONE, PIU’ CONTROLLI ED UNA PROCURA NAZIONALE.
È passato un anno dalla strage di Casteldaccia (Palermo) costata la vita a cinque lavoratori che stavano operando sulla rete fognaria in un subappalto per conto dell’Amap – Azienda Municipalizzata Acquedotto di Palermo. “Un anno – commenta il Segretario Nazionale FenealUil Costa presente alla cerimonia di commemorazione a Casteldaccia – in cui nulla è cambiato. Lavoratori e lavoratrici continuano a morire e ad ammalarsi a ritmi impressionanti. Eppure come Feneal e come Uil continuiamo a rilanciare le nostre proposte sulla formazione, la prevenzione, su subappalti e precarietà. Le lavoratrici e i lavoratori ‘fantasma’ sono quelli più esposti a infortuni e malattie professionali, con costi umani, sociali ed economici altissimi, che pagano non soltanto loro e i loro cari, ma l’intera società. Il supporto di sindacati e associazioni, Rls e RlsT, – spiega il sindacalista – rimane fondamentale, ma non sufficiente se non rafforzato da misure concrete sui temi elencati e da controlli ed interventi preventivi. Continuiamo a dire che gli ispettori sono troppo pochi, sottopagati e con pochi mezzi a disposizione e che si fa molto poco per la prevenzione, secondo un recente studio UIL le ASL investono lo 0,4% in prevenzione negli ambienti di lavoro e, in alcuni casi, addirittura lo 0,1% delle risorse a bilancio. Osservazioni che non mancheremo di riportare al Tavolo di confronto con il governo programmato per l’8 maggio. Bandi Isi e formazione con le risorse Inail sono utili, ma difficilmente raggiungono le micro e piccole imprese, che in Italia sono la stragrande maggioranza e che devono essere oggetto di maggiori controlli e interventi preventivi, soprattutto in occasione di subappalti e di avvio dei cantieri. Un capitolo a parte merita la questione della giustizia – sottolinea il segretario. – Troppe stragi sul lavoro reclamano giustizia: da Brandizzo a Suviana, dall’Esselunga a Casteldaccia. Troppi gli infortuni e le malattie professionali che cadono in prescrizione, come accaduto per tante vittime dell’amianto. Troppi i processi che non si celebrano neanche. Mancano magistrati specializzati e le Procure sono cronicamente sotto organico. Come più volte ribadito dal nostro sindacato è urgente pensare ad una Procura Nazionale dedicata a salute e sicurezza sul lavoro per evitare un’ulteriore beffa alle vittime e ai loro familiari.”
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